Walter Bertocco
Vita pensieri e parole di uno scrittore e attivista LGBTQ
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giovedì 22 luglio 2010
SINDACO OMOFOBO
SPRESIANO (TREVISO)- La crociata estiva in Veneto si intitola 'Estate sicura' e parte dal comune di Spresiano, dove il sindaco Riccardo Missiato, ex democristiano a capo di una lista civica trasversale, ha disposto il 'coprifuoco' per gay, lucciole e trans che si incontrano sul greto del Piave.
A preoccupare il sindaco sono soprattutto i ritrovi gay, ampiamente pubblicizzati in internet. L'amministrazione comunale del piccolo comune della destra Piave ha così disposto un servizio di sicurezza che partirà domani, nel quale saranno coinvolte tutte le forze dell'ordine fino al 22 settembre prossimo.
“I gay sono malati e deviati, hanno bisogno di aiuto psicologico” - dice il sindaco - dobbiamo scoprire dove sono e identificarli, e se sono clandestini devono venir espulsi. I cittadini li hanno visti sul Piave, sulla Pontebbana e nei parchi pubblici. Dire che queste pratiche sono vergognose è poco, siamo al degrado morale. E i gay non devono invadere la libertà altrui: sono stato a verificare, li ho visti che si appartavano. Ma controlleremo anche i tanti trans che prendono in subaffitto gli appartamenti per prostituirsi. Dobbiamo recuperare certi valori e la nostra morale”.
"Questa non è la prostituzione femminile, questa è maschile e non può passare inosservata - sottolinea Missiato - il Piave ha anche un valore simbolico, c'è un monumento degli artiglieri circondato da preservativi, guanti, salviette".
"Transenneremo la zona, contestando divieti di sosta e atti osceni - conclude il sindaco di Spresiano - la situazione è diventata intollerabile".
La decisione del primo cittadino sta sollevando problemi in giunta. Il Pd si dissocia.
martedì 13 luglio 2010
sabato 10 luglio 2010
giovedì 8 luglio 2010
Il gruppo "IO DICO NO ALL'OMOFOBIA E TU???" su Facebook
IO LA PENSO COSì TU? "
BULLISMO OMOFOBICO: L'INQUIETANTE SPACCATO DI UNA RICERCA CONDOTTA DA ARCIGAY
Stando ai risultati della ricerca, due terzi degli studenti che frequentano la scuola secondaria superiore ha udito epiteti omofobi e prese in giro nei confronti di maschi. Per uno studente su cinque queste espressioni fanno parte della vita scolastica quotidiana.
Uno studente su 13 ha assistito almeno una volta nell’ultimo mese ad aggressioni omofobe di tipo fisico (calci e/o pugni fino a molestie sessuali), nonostante la maggioranza degli insegnati dichiari di non esserne al corrente. Il 20% dei ragazzi ha commesso almeno un atto riconducibile al bullismo omofobico mentre il 4% dichiara di essere stato vittima di aggressione. Il bullismo che colpisce le studentesse lesbiche, ancorché preoccupante, è riportato in percentuali minori.
Leggi l'abstract dei risultati a cura del dott. Gabriele Prati
Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay, commenta: "E' la fotografia di un fenomeno allarmante e virulento che negli ambienti scolastici e nella società non ha ancora trovato i giusti anticorpi per essere finalmente sanato, ma che li dovrà trovare in fretta. Il quadro che presentiamo mostra una realtà di prevaricazione ed indifferenza fino ad ora sottovalutata. Il rifiuto di molti istituti scolastici a partecipare alla ricerca rivela quella che è la percezione del fenomeno nella scuola italiana".
L'associazione, nel corso del progetto “Interventi di prevenzione contro il bullismo a sfondo omofobico” (2008-2010) ha messo in campo azioni di prevenzione al bullismo omofobico con 500 laboratori di educazione alle differenze per studenti e studentesse (in tutta Italia) e la Costituzione di una rete nazionale di educatori provenienti da 40 comitati provinciali di Arcigay (gruppi di volontari diffusi in tutte le regioni) che hanno ricevuto una formazione specialistica e che sono disponibili a realizzare laboratori di breve e lunga durata in orario curricolare o extracurricolare a seconda delle esigenze della scuola.
Ancora Arcigay ha pubblicato un manuale per educatori intitolato “Zaino in spalla” ove vengono riportate le attività formative dei laboratori, gli strumenti e gli esercizi e un vademecum sul bullismo omofobico realizzato da studenti e studentesse allo scopo di promuovere un’efficace campagna di informazione tra pari.
Arcigay, continua Patanè - “proseguirà nel proprio lavoro di prevenzione del bullismo omofobico puntando ad un maggiore radicamento sul territorio, con l’obiettivo di raddoppiare il numero di istituti di formazione serviti nell’anno scolastico 2010/2011. Ma l’azione a livello dei singoli Istituti scolastici è necessaria ma insufficiente a contrastare il fenomeno nella sua globalità. E‘ indispensabile un’azione coordinata tra organismi che si occupano di Istruzione, di Politiche Sociali e di Pari Opportunità in collaborazione con le associazioni, sia a livello centrale che periferico”.
100 storie di vittime di bullismo omofobo
“Frocio”, “finocchio”, “ricchione”, “checca” e “lesbica di m.” l’armamentario del bullo omofobo continua ad essere ampio e variagato e va a colpire nell’indifferenza: “Certo che i compagni c’erano, erano in gruppo e si divertivano a sfottere in gruppo, nessuno ha detto nulla perché temeva di essere additato come gay o perché sarebbero stati fuori dal gruppo”.
Le storie delle vittime di bullismo che emergono dalla Prima ricerca nazionale sul bullismo omofobico di Arcigay, presentata oggi a Roma, gettano luce finalmente sull’orrore quotidiano che si vive nella scuola italiana.
Ci sono le mense, l’ora di educazione fisica (“Educazione fisica mette in luce i modi femminili che riesco a nascondere durante le altre ore… Personalmente faccio di tutto per evitare le ore di educazione fisica”), ma anche le ore di lezione, luoghi principe che fanno scattare la violenza del bullo.
E già alle scuole medie il fenomeno appare in tutta la sua virulenta gravità: “La prima derisione l’ho ricevuta all’età di 13 anni in seconda media poiché vesto e mi atteggio in maniera mascolina. Molti mi chiamavano “lesbica de merda”. Da allora sono iniziate le prese in giro e adesso che sto alle superiori mi ritrovo a dover fronteggiare molte più persone che agiscono malamente nei miei confronti. Alcuni mi avrebbero voluto picchiare ma sono stata fortunata e non li ho (ancora) incontrati”.
Alle scuole superiori non va meglio ai ragazzi: “son stato preso di mira da ragazzi più grandi, finiti nella mia classe per bocciature varie, ed ogni giorno erano insulti, derisioni pubbliche verbali e fisiche, come il tenermi fermo per mimarmi addosso un rapporto sessuale”.
Le aggressioni verbali e fisiche hanno spesso conseguenze irreparabili: “Andavano dalle semplici offese verbali a sputi e calci. Fino a simulazioni di violenza sessuale su di me, nei corridoi della scuola o negli spogliatoi. Mi prendevano la testa e la spingevano contro i loro genitali al grido di “succhia frocio”, mi urinavano addosso per poi andarsene come se nulla fosse. Danneggiavano costantemente il mio materiale scolastico, che veniva buttato nel gabinetto, calpestato o gettato dalla finestra. E verso metà del quinto anno, siamo arrivati anche alle minacce di morte, che sono state causa di un mio tentato suicidio e il mio successivo ritiro da scuola”.
E proprio sulla base di dati scientificamente provati, il presidente Patanè chiede “un impegno definitivo alle Istituzioni nel contrasto del bullismo omofobo e il sostegno alle vittime anche con il potenziamento degli Osservatori permanenti sul bullismo (istituiti con D. M. n. 16 del 05/02/2007 e, più in generale, è urgente che i Ministeri competenti promuovano politiche e iniziative specifiche”.
Patanè conclude quindi dichiarando che “una buona scuola lo è soprattutto grazie alla capacità di formare buone cittadinanze nel rispetto assoluto della personalità di ciascuno. Una buona scuola condanna il bullismo omofobo e deve accogliere tutte le iniziative utili a contrastarlo”
Buone notizie:Due omosessuali vincono in appello la richiesta di Asilo Politico in Inghilterra
Fonte: Gaynews24.com
Le autorità avevano deciso di rimpatriarli in Iran e Camerun. La Corte suprema britannica ha invalidato la decisione del governo di deportare due richiedenti asilo omosessuali, che rischiano di essere perseguiti nei loro Paesi di origine. Una corte di giustizia aveva ratificato l’iniziativa del governo di rimpatriare i due uomini in Iran e Camerun, sostenendo che sarebbero stati al sicuro se avessero tenuto nascosta la loro sessualità. Oggi, i cinque giudici della Corte hanno decretato all’unanimità che tale decisione viola i diritti dei due uomini: “Obbligare una persona omosessuale a far finta che la propria omosessualità non esista significa negargli il suo diritto fondamentale a essere cio che è”. In Iran, gli omosessuali rischiano la pena di morte, mentre in Camerun possono scontare diversi anni di prigione. La Corte suprema ha quindi invitato le autorità a riconsiderare la loro posizione. Il nuovo governo di coalizione di Londra, insediatosi lo scorso maggio, ha fatto sapere di condividere il giudizio della Corte suprema. “Abbiamo già annunciato la sospensione delle procedure di allontanamento dei richiedenti asilo che hanno dovuto lasciare determinati paesi perchè a rischio di prigione, tortura o esecuzione per il loro orientamento sessuale o identità sessuale – ha dichiarato il ministro dell’Interno, Theresa May – non ritengo accettabile rimpatriare delle persone e aspettarsi che celino la loro sessualità per evitare persecuzioni”
mercoledì 7 luglio 2010
PRESENTAZIONE DEL MIO LIBRO "SCALINI DI FIAMMIFERI AD ALESSANDRIA"
(dal 13 al 17 luglio c/o STARBOX DELLA CAMERA DEL LAVORO DI ALESSANDRIA)
http://www.facebook.com/event.php?eid=129448257092690&ref=ts
IL ROMANZO:
La nascita di un amore tra Marco ed Edoardo, il brutale e devastante dolore per la violenza omofoba ai loro danni, l’incontro di un amico fondamentale per loro,la voglia di reagire. Una storia normale, di persone NORMALI, fatta per spiegare quanto odio, ingiustizia e ignoranza devono subire GRATUITAMENTE le persone omosessuali.
Un libro per tutti,per RIFLETTERE.
UN GRAZIE DI CUORE AGLI ORGANIZZATORI DELLA CGIL DI ALESSANDRIA E CHI HA FATTO CIò CHE QUESTA MIA REALTà POSSA ACCADERE IN QUESTA BELLA CITTà DAL NOME DI ALESSANDRIA.
UN GRAZIE DI CUORE A:
LETIZIA SALERNO PITTALIS
MAURO BUZZI
RICCARDO FRUZZETTI
DANIELE VIOTTI
PER CHI NON POTRA' ESSERCI MA COMUNQUE è INTERESSATO AL MIO LIBRO ECCO IL LINK PER ANDARLO A VEDERE/ACQUISTARE.
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=450221